Analisi del concetto di Equità in ambito letterario e legale

Data inizio
1 ottobre 2004
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Carpi Daniela

Nella storia del pensiero umano il problema dell’equità è stato inseparabile da quello di giustizia. Equità è sinonimo di giustizia ideale poiché se una norma è applicata rigidamente sì da non riuscire più a corrispondere nel caso concreto alla concezione ideale di giustizia, la giustizia stessa ne verrebbe sminuita.
Equità sta quindi per flessibilità creativa, “mercy” (pietà), individualità. Già nella tradizionale allegoria della giustizia possiamo considerare l’immagine delle due bilance come simbolica del bilanciamento tra legge ed equità.
La ricerca intende concentrarsi su questi due aspetti della giustizia e sui loro reciproci rapporti. Nella storia del diritto possiamo distinguere tra diverse idee di giustizia: nella tradizione della “Common Law” la giustizia si dovrebbe basare sulla ragionevolezza; all’interno della stessa tradizione l’equità invece si è basata sul concetto di moralità e sull’etica cristiana. Ma ben presto la giurisdizione relativa all’equità si è strutturata in un sistema di regole che non si sovrapponeva più semplicemente all’etica o alla morale cristiana. La “Common Law” e la “Court of Equity” vennero a rappresentare due percorsi interrelati che si alternavano fra una rigida applicazione delle leggi ed una loro interpretazione etica.
Il testo letterario ha spesso avuto la funzione di rappresentare casi legali, come in The Merchant of Venice e in Measure for Measure di Shakespeare o in Bartleby the Scrivener di Melville. In questi testi la letteratura ha denunciato i limiti di una rigida applicazione della legge senza il ricorso all’equità e, enfatizzando la dicotomia giustizia-equità, ha in effetti promosso un cambiamento culturale e giuridico, così come i cambiamenti giuridici hanno a loro volta stimolato un nuovo dibattito in campo culturale e letterario. Negli ultimi decenni le questioni teoriche sollevate hanno prodotto un grande impegno critico all’interno degli studi letterari: infatti il canone letterario offre numerosi esempi di dibattito sul problema dell’equità, intrecciati alla storia della giurisprudenza e della cultura in senso lato. Questa mia ricerca si colloca pertanto nell’ambito legge e letteratura, già affrontato in progetti interdisciplinari precedenti da differenti prospettive, quale quella de “Il Diritto Patrimoniale nella Letteratura del Rinascimento” che ha dato i propri frutti scientifici in un Convegno di Studio Internazionale organizzato a Verona nel Maggio 2003.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Daniela Carpi
Incaricato alla ricerca

Collaboratori esterni

Alice Bendinelli
Università di Verona Anglistica
Chiara Battisti
Università di Verona
Sidia Fiorato
Università di Verona
Antonella Silvestrini
Università di Verona

Attività

Strutture

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