La ricerca si propone di indagare gli 'incerti confini' spaziali, temporali e linguistici che la narrativa ispano-americana rappresenta alla fine del Novecento, come conseguenza della globalizzazione, delle migrazioni di massa e degli esili politici. Il corpus sarà costituito da romanzi, racconti e poemi nei quali la categoria spazio-temporale è rappresentata da 'non luoghi', secondo la definizione di Marc Augé (come 'la mia città' nell'opera di Julio Cortázar o i musei e gli aeroporti nell'opera di Cristina Peri Rossi)o da luoghi non ispano-americani (come la New York in Luisa Valenzuela o la Parigi in Julio R. Ribeyro) anche se con rimandi al proprio paese di origine. Inoltre i testi scelti possono raccontare vicende strettamente ispano-americane in una lingua diversa dello spagnolo (come in 'The Time of Butterfly' di Julia Alvarez) o effettuare una particolare riflessione sul linguaggio come se esso fosse un oggetto da manipolare e, in alcuni casi, da stravolgere attraverso manifestazioni plurilinguistiche.