Il progetto prevede l'edizione critica commentata dell'intero corpus lirico di Ippolito Pindemonte (1753-1828), eccezion fatta per le tragedie, la traduzione dell'Odissea, le "Campestri" (edite insieme con le "Prose" da Angiola Ferraris, Torino 1990) e i "Sepolcri" (di recente pubblicati in edizione critica da Nadia Ebani, Verona 2002). Sul letterato veronese hanno richiamato l'attenzione alcuni recenti studi e importanti edizioni (ad es. B. MONTANARI, "Della vita e delle opere d'Ippolito Pindemonte con uno scritto di V. Betteloni", a c. di G. P. Marchi, Verona 2003; I. PINDEMONTE, "Lettere a Isabella (1784-1828)", a c. di G. Pizzamiglio, Firenze 2000, su cui cfr. C. VIOLA, "Il nuovo, la tragedia, la storia. Sulle lettere di Pindemonte a Isabella", «Studi veneziani», n.s., XLVII, 2004, pp. 365-379), con il risultato di dimostrarne la piena rappresentatività rispetto alle tendenze dominanti tra il pieno Settecento e il primo Ottocento, nel Veneto e in Europa. Pertanto è sempre più urgente e avvertita dagli studiosi la necessità di poter disporre dei testi pindemontiani in edizioni accessibili e filologicamente affidabili. L'edizione che qui si propone comprenderà tutte le "Varie", le "Epistole", i "Sermoni", i giovanili "Versi di Polidete Melpomenio", i poemetti "Gibilterra salvata", "La Fata Morgana", "La Francia", l'"Epitalamio" in nozze Giuliari-Dal Pozzo, gli "Scherzi latini e italiani" e i vari frammenti sparsi. Si tratta nel complesso di oltre un centinaio di componimenti di vario metro e di diversa estensione ed impegno, invero non sempre così presenti all'attenzione dei critici e degli storici letterari anche perché il loro originario abbinamento alle "Campestri" viene presto surrogato, nella tradizione a stampa, dall'altro, più fortunato dittico delle "Prose e poesie campestri", con evidente esclusione delle "Varie". Sono invece, pur nella fondamentale occasionalità e disparità di riuscita, testi significativi della vicenda poetica, letteraria e culturale del Pindemonte, dalla giovanile inclinazione verso i temi civili di ispirazione `illuministica' fino al culto neoclassico (e canoviano in particolare) della maturità, attraverso il descrittivismo paesaggistico di raffinato gusto `preromantico' proprio delle rime di occasione odeporica (notevoli, in quest'ultimo filone, alcuni versi di soggetto alpestre, già esaminati dallo scrivente nel saggio "Appunti sull'immaginario alpestre in Alfieri e in Pindemonte"). Di questi componimenti non esistono edizioni moderne neppure parziali (non ospitano che due "Varie" - unici fra le maggiori antologie novecentesche - i "Lirici del Settecento" della Ricciardi, Milano-Napoli 1959), sicché lo studioso è costretto tuttora a servirsi delle edizioni sette-ottocentesche (l'ultima, quella napoletana delle "Opere", data al 1861), le quali non raccolgono in nessun caso l'intera produzione pindemontiana (pubblicandone anzi porzioni volta a volta diverse), né sempre si rivelano di agevole reperimento e/o di piena affidabilità dal punto di vista filologico; ancor meno accessibili, poi, le varie pubblicazioni, per lo più di occasione e pertanto di ridotta tiratura e di circolazione prevalentemente locale, in cui in origine furono editi - quasi sempre singolarmente - i diversi componimenti. Particolarmente laboriosa si preannuncia la fase di `recensio' dei testimoni manoscritti e a stampa, per la quale si renderà necessaria un'accurata esplorazione dei fondi pindemontiani conservati alla Biblioteca Civica e all'Archivio di Stato di Verona, nonché verifiche condotte in altre sedi. A questo proposito il lavoro proseguirà precedenti ricerche dello scrivente (C. VIOLA, "Per l'edizione delle rime varie di Ippolito Pindemonte", «Studi e Problemi di Critica Testuale», 70, aprile 2005, pp. 47-73), in cui è ricostruita ed esaminata la tradizione a stampa e si segnalano e commentano alcune significative varianti testuali d'autore rinvenute in un postillato del Fondo Pindemonte della Biblioteca Civica di Verona. A livello esegetico-interpretativo e più latamente storico-culturale, il commento ai testi potrà invece giovarsi dei risultati emersi nel corso del Convegno internazionale di studi su "Vittorio Alfieri e Ippolito Pindemonte nella Verona del Settecento", i cui Atti sono stati pubblicati nel 2005 per le cure congiunte di G. P. Marchi e di chi scrive.