Il Piacere del Male. Le rappresentazioni letterarie di un’antinomia morale

Data inizio
1 ottobre 2012
Durata (mesi) 
26
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Bigliazzi Silvia

Questo progetto di ricerca interuniversitario, promosso dalla Associazione Sigismondo Malatesta, si concentra sulla diversa rappresentazione letteraria nei secoli di configurazioni assiologiche e antitesi morali (vizi / virtù, bene / male, giustizia / ingiustizia ecc.), indagandone le diverse formazioni di compromesso sia in senso diacronico, sia in relazione alla gerarchia degli stili e la divisione storica dei generi letterari. In particolare, il progetto prende avvio dalla svolta, rintracciabile nel diciassettesimo secolo, che porta a delineare la categoria ossimorica del piacere del male, costituendo un punto di non ritorno nella dialettica bene/male. Pur già presente nella tradizione cristiana come segno della debolezza umana e delle subdole manifestazioni del peccato, si trasforma progressivamente da disvalore in un valore ‘quasi positivo’, instaurando una relazione capovolta tra vizi e virtù e favorendo la nascita del mito decadente della bellezza divisa dalla morale, che forse copre un espulso senso di colpa. Il progetto nel suo complesso, comprensivo di numerosi contributi interuniversitari divisi in cinque aree principali (dal Cinquecento al Novecento), intende storicizzare questa ossimorica categoria nelle letterature occidentali, senza restrizioni di genere letterario e tenendo conto dei vincoli che intrecciano le assiologie etiche con le griglie formali dei generi, degli stili e dei codici letterari. In questo quadro, all’interno della sezione dedicata al Seicento, sarà esaminata la drammaturgia che da Shakespeare arriva a Webster e a Ford. Saranno discusse le valenze retoriche, testuali e culturali delle strategie di seduzione e di ribaltamento assiologico dei valori che creano un teatro della crudeltà dalle valenze fortemente ambigue nel fare leva sull’effetto repulsivo e, al contempo, di fascinazione esercitato dall’orrore e dal macabro in scena. Questo tema sarà indagato anche nel teatro inglese degli anni Settanta e Ottanta del Seicento, cercando di cogliere nelle sue tragedie sia le tracce dell’eredità elisabettiana e giacomiana, sia le nuove implicazioni culturali, politiche, ma anche drammaturgiche e spettacolari, che, proprio a partire dalla presenza pervasiva di elementi legati all’orrifico e al compiacimento della crudeltà, pure paradossalmente mascherata da giustizia, paiono svilupparsi con speciale forza. Importo previsto relativo alle missioni: FUR Bigliazzi: euro 1.000 FUR Calvi: euro 1.000

Partecipanti al progetto

Silvia Bigliazzi
Professore ordinario
Lisanna Calvi
Professore associato
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Letteratura inglese e letterature anglofone
Theatre

Attività

Strutture

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