Prosa didattica nei Secoli d'oro spagnoli: i trattati sul gioco d'azzardo

Data inizio
1 agosto 2005
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Gallo Antonella

Il progetto, di durata triennale, si propone lo studio della prosa didattica tra `500 e `600, in particolare i trattati sul gioco d’azzardo. Come si sa, durante il Seicento le autorità civili ed ecclesiastiche spagnole tentano di regolamentare ogni aspetto della vita sociale dei propri sudditi; in particolare la sfera dell’ozio e del divertimento, considerata la culla di tutti i vizi, attira l’attenzione, quasi morbosa, di predicatori, confessori, educatori, che ne censurano gli aspetti più sconvenienti. Paradigmatico in questo senso è il famoso libro del padre Juan de Mariana, Tratado contra los juegos públicos, 1603. Oltre al teatro, feste popolari, giochi pubblici e privati, la censura ecclesiastica colpisce la sfera delle scommesse e delle bische clandestine, ambienti spesso legati alla malavita e vere e proprie calamità per la sussistenza di intere famiglie. Il progetto intende investigare piuttosto che gli aspetti storico-sociologici e antropologici del fenomeno, per il quale esistono già validi studi (si vedano, ad esempio, i testi di P. Herrera Puga, Sociedad y delincuencia en el Siglo de Oro: aspectos de la vida sevillana en los siglos XVI y XVII, Granada, Univerdidad-Secretariato de Publicaciones, 1971 e J. A. González Alcantud, Tractatus ludorum. Una antropología del juego, Barcelona, Anthropos, 1993) gli aspetti prettamente letterari, in particolare i meccanismi narrativi e retorici di questi trattati, insieme all’aspetto linguistico, in quanto in essi compare spesso l’idioletto specifico dei giocatori, ovvero il léxico del naipe. Oggetto di studio della ricerca saranno principalmente i seguenti testi: F. DE ALCOCER, Tratado del juego, en el cual se trata copiosamente...de las apuestas, suertes, torneos, justas, juegos de cañas, toros y truhanes, con otras cosas provechosas y dignas de saber, Salamanca, A. de Portonariis, 1558 (BN R-6636); P. DE COVARRUBIAS, Remedio de jugadores, Salamanca, J. de Junta, 1543 (BN R-31413) e F. NAVARRETE Y RIBERA, La casa de juego, Madrid, Gregorio Rodríguez, 1644. Si studieranno, quindi, la cornice ideologica e la tradizione letteraria all’interno delle quali prendono forma i trattati sul gioco d’azzardo, e in particolare il conflitto tra culture, quella ufficiale e quella subalterna dei tahúres, che si tenta di integrare al sistema attraverso la correzione morale di comportamenti devianti e antisociali. Per quanto riguarda gli aspetti stilistici, si analizzeranno in particolare i meccanismi che presiedono alla creazione della verosimiglianza, le immagini e le metafore con cui si dipinge il vizio del gioco, la mescolanza di registri, codici e fonti, nella prosa didattica dei Secoli d’Oro, che appartengono sia alla letteratura colta (oratoria sacra e sermone con fonti bibliche) sia a quella popolare (facezie e racconti folklorici).Durante il primo anno di svolgimento del progetto, si intende analizzare i codici retorici della follia del gioco d’azzardo (immagini, metafore, temi), così come viene dipinta nei trattati sopra indicati, e abbozzare il profilo psicologico del giocatore come peccatore esemplare, avvalendosi anche di testi teatrali e narrativi (commedia barocca, entremeses, romanzo picaresco).

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Antonella Gallo
Professore associato
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Letterature iberiche e ispano-americane
Spanish literature
Letterature iberiche e ispano-americane
Spanish Theatre

Attività

Strutture

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