La ricerca intende analizzare i trattati che mostrano il potenziale etico-politico della conversazione trasformato in “forma della vita” e in istanza fondatrice dei rapporti sociali. La conversazione, per sua natura esposta alla simulazione e alla menzogna, è il solo vincolo sociale che resta all’uomo e che gli consente, mediante un “progetto linguistico” che reclama un disciplinamento, un’etica e una politica per un vivere associato, un cum versari nuovo. Proprio perché la conversazione ingloba l’eticità del comportamento conveniente, essa non si limita a descrivere una società corrotta, ma si indirizza alla costruzione di una socialità capace di avviare un preciso progetto etico. La conversazione civile delinea lo spazio di un “nuovo umanesimo” che la letteratura spagnola continuerà ad alimentare attraverso la finzione letteraria e il moltiplicarsi tra Cinque e Seicento dei generi dialogici. L’uso originale dell’arte della conversazione tra i personaggi creati da molti scrittori dei Secolo d’oro mostra un nesso indissolubile tra la dimensione estetica e etica in relazione allo statuto del linguaggio, inteso come pratica quotidiana e universale del vivere associato, non solo esercizio riservato ai circoli eruditi, come pretendeva la trattatista italiana.
IMPORTO PREVISTO RELATIVO ALLE MISSIONI: euro 13000.
Sono previste missioni di ricerca e partecipazione a congressi specifici in Italia e all'estero ( Usa, in modo particolare presso l’University of Berkeley).