studio e comparazione dei materiali topografici, manoscritti e librari relativi alla produzione antiquaria a Roma tra 1535 e 1575. In particolare si analizzano, da un lato, le lettere prefatorie, le dediche e le note alli lettori che diversi antiquari scrivono a corredo dei propri lavori a stampa e dall'altro - oltre codificare tali scritture come un vero e proprio sottogenere epistolare in cui la lingua volgare soprattutto si evidenza come fattore davvero innovativo e davvero scientifico - si indagano le modalità dell'approccio filologico alle fonti antiche e umanistiche, l'impiego autoreferenziale del latino, la capacità di strutturare testi e scritture a più livelli interpretativi. Altresì, largo spazio è dato alla vera e propria capillare comparazione dei materiali testuali di diversa mano e provenienza e al loro raffronto oggettivo con gli apparati iconografici, corografici e planimetrici, così da cerare una vera e propria rete di informazioni funzionale ad ogni indagine conoscitiva anche generica delle problematiche urbanistiche, etiche, morali, letterarie e storiche.