Nel 1945 Nida pubblica il celebre articolo «Linguistics and Ethnology in Translation Problems» dove mette in luce il legame indissolubile tra lingua e cultura. Infatti, secondo Nida, l’atto del tradurre non ha luogo soltanto tra due lingue diverse, bensí tra due culture diverse: di fatto, «the person who is engaged in translating from one language into another ought to be constantly aware of the contrast in the entire range of culture represented by the two languages» (1975: 66). Pertanto, la componente culturale diventa il nucleo dell’azione traduttiva. Di conseguenza, il traduttore, oltre a essere un esperto linguistico, deve essere anche un vero e proprio mediatore biculturale, sopratutto se deve affrontare la traduzione di testi culturalmente molto marcati come sono quelli della serie Carvalho di Manuel Vázquez Montalbán. Di fatto, la presenza di riferimenti culturali di ogni tipo: prodotti, oggetti, metafore, espressioni idiomatiche, proverbi popolari, ecc. complica il lavoro del traduttore, perché l’atto del tradurre acquisisce un carattere creativo ed ermeneutico, che esige, da parte sua, una profonda conoscenza delle peculiarità della cultura della lingua di partenza e di quella di arrivo. In questa ricerca il nostro approccio metodologico sarà di tipo empirico-descrittivo (Holmes 1988), pertanto illustreremo le diverse tecniche di traduzione che vengono messe in atto nel processo traduttivo, suggerendo, dove sia opportuno, spunti di riflessione e anche possibili soluzioni ai problemi legati alla profonda compenetrazione di fattori linguistici, stilistici e culturali. Importo previsto relativo alle missioni: Rodríguez Abella R. M.: €. 6.500,00 (FUR Rodríguez Abella)