Il poemetto nella letteratura messicana e chicana

Data inizio
1 ottobre 2006
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Grana Maria

Introduzione
Questo progetto si inserisce in un quadro più ampio che coinvolge una ricerca pluriennale. Nell’ambito di un progetto ex 60 % “Il `poema extenso nel Novecento Ispanoamericano” ci si è occupati di studiare le ragioni della fortuna della forma poemetto nella letteratura ispano-americana contemporanea. Un argomento d’interesse perchè, prima di queste ricerche, non era ancora stato stabilito dalla critica un corpus esauriente di testi. La riflessione si è fondata anche su una accurata lettura dei maggiori poemi lunghi della tradizione francese, inglese e spagnola del Novecento, che ha contributo a stabilire i criteri sulla base dei quali si è individuato il corpus ispanoamericano.
Nel corso del terzo anno della ricerca si è passati a un approccio comparatistico che, dopo aver ragionato sulle possibili peculiarità legate alla differente terminologia nelle varie lingue europee (“poema largo”, “long poem”, “poème”, “poemetto”), ha permesso di esaminare le modalità espressive di questa forma poetica nei differenti ambiti linguistico-culturali, e il loro rapporto con i temi e motivi centrali dalla sensibilità novecentesca.
Il lavoro condotto sulla base della proposta di ricerca del 2005 su “Il `poema extenso’ nel Novecento Ispano-americano” è sfociato nelle pubblicazioni indicate nella produzione scientifica e particolarmente negli “Hospital Británico de H. Viel Temperley: la reunión de los bloques erráticos” di María Cecilia Graña e “ `Si un mismo río riega todo lo viviente […]’. Piedra de Sol, poema de confluencias” di Francesco Fava, che sono apparsi all’interno del volume “'La suma que es el todo y que no cesa'. El poema largo en la modernidad hispanoamericana", curato da M. C. Graña per la casa editrice argentina Beatriz Viterbo. Le ricerche sono sfociate inoltre nella pubblicazione di due articoli specificamente collegati con questo tema: di M. C. Graña, “Aproximación a una forma literaria de la modernidad: el poema extenso” e di Francesco Fava, “El contemplado de Pedro Salinas: la salvación, el poema” ambedue pubblicati nella rivista Cuadernos Americanos (Messico) nel numero di luglio/settembre 2006. Inoltre è pronto per la stampa un altro volume di studi sul poemetto nelle diverse letterature occidentali.
La particolare tensione lirica costitutiva dei principali “poemas largos” del Novecento, da una parte è riconducibile alla disgiunzione tra natura e cultura caratterizzante la rappresentazione dell’identità culturale ispanoamericana sin dal momento della conquista; dall’altra manifesta la volontà di ricercare attraverso le parole un punto di equilibrio, di sintesi tra la contingenza e la trascendenza, mediante il quale delineare, all’interno della modernità, un altro tipo di rappresentazione per un continente razzialmente e culturalmente `mestizo’.

Per questa ragione, e dopo le prime conclusioni e il lavoro fatto su un corpus che si estende all’intera America Latina, quest’anno si è deciso di soffermarsi su un gruppo di testi che, nonostante le ambizioni metafisiche insite nella forma `poemetto’, fossero legati a una concreta appartenenza geografica e culturale, in questo caso il Messico e l’area del South West degli Stati Uniti. Lo scopo è cercare di cogliere percezioni e sfumature del reale, e di uno stesso mito, in poemi diversi. Queste sfumature potrebbero essere significative per profilare alcuni tratti generali di un’identità culturale all’interno del continente ispano-americano.

Si intende quindi estendere ad altri dodici mesi il percorso di ricerca avviato nel 2005 sulla generazione dei 'Contemporáneos' per concludere con l’analisi e la traduzione di "Muerte sin fin" di José Gorostiza.
Inoltre lo scopo è di approfondire lo studio di questa forma letteraria nella letteratura chicana, ossia nella letteratura in molti casi bilingue che nasce dall’altra parte della frontiera messicana, situata nel South West degli Stati Uniti e arricchita da due grandi tradizioni letterarie: quella del 'long poem' anglofono e quella del 'poema largo' hispanoamericano. Al riguardo ci si propone soffermare su due autori rappresentativi del chiamato "Rinascimento Chicano": il primo Rodolfo `Corky’ Gonzales che segnò la letteratura posteriore, e Tino Villanueva che ha rinnovato la sua arte poetica nutrendosi non solo dalla tradizione poetica della generazione del 27 ma anche da altre espressioni artistiche come il cinema.

Lo studio sistematico del lessico, dei procedimenti retorici, della concezione del tempo e dello spazio presente nei vari poemi, le tensioni che evidenziano un conflitto o un legame tra la autobiografia e la storia, tra identità e individuazione, permetterà di evidenziare i motivi ricorrenti, le costanti espressive e ideologiche degli autori che compongono il corpus stabilito. Quest’indagine parte dell'ipotesi che nella poesia messicana la preoccupazione metafisica non conduce gli autori citati a una poesia di carattere esclusivamente astratto, secondo i canoni della poesia pura, bensì si risolve spesso in una assorta e faticosa rielaborazione intorno al senso dell’identità nazionale. Mentre negli autori chicani, il poema potrà essere il luogo dove tessere un’identità plurale in continuo processo e dove ogni aspetto o parte è in continuo dialogo o conflitto.



Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Francesco Fava
Maria Grana
Incaricato alla ricerca

Collaboratori esterni

Horácio Costa
Università di Sao Paulo- Letras Clásicas e Vernáculas Professor -Doutor
Tino Villanueva
Boston University Romance Languages Preceptor

Attività

Strutture

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