Il punto di partenza del progetto sono le ricerche condotte soprattutto negli ultimi anni che hanno individuato l’importanza di una serie di opere sulla dignità e l’autonomia intellettuale del segretario. Si tratta di opere stampate in Spagna nei primi decenni del Seicento che si intrecciano al filone spagnolo degli “Avisos de príncipes” ma soprattutto alla fortunata stagione della trattatistica italiana sulla figura del segretario, inaugurata dal Segretario di Sansovino (1564), sviluppata, tra gli altri, nelle opere di Torquato Tasso, di Giulio Cesare Capaccio o di Angelo Ingegneri. A fronte dei molti trattati stampati in Spagna, che dialogano con quelli italiani, scarse sono le ricerche sul tema: pochissimi lavori sulla funzione del segretario nella commedia (da quella di Lope a quella di Tirso de Molina), poche pagine su alcuni dei trattati stampati tra Cinque e Seicento. Mentre è ben studiato in Spagna il suo ruolo dal punto di vista storico e giuridico, manca del tutto un’analisi complessiva dei trattati così come invece è già stata svolta per quello che riguarda la trattatistica italiana e francese. La ricerca intende analizzare alcuni dei trattati che riguardano la figura del segretario composti nei primi decenni del Seicento. Un corpus di testi assai interessante in quanto essi vengono pubblicati negli anni in cui la figura del segretario è sostituita da quella del privado. Una delle ragioni che spiegano il proliferare della trattatistica spagnola sul segretario pare proprio stare in questo congedarsi del segretario di Stato, sin dall’inizio del Seicento, e l’affidarsi del re all’aiuto di un valido. Importo previsto per le missioni 9000 euro (FUR Felice Gambin)