La figura di bruto il maggiore, il console che per salvare la neonata repubblica romana, mise a morte i suoi stessi figli, rei di aver partecipato al complotto ordito per far ritornare sul trono Tarquinio il Superbo, godette al tempo della Rivoluzione di una straordinaria e per certi versi inspiegabile fortuna; al punto che di quella Rivoluzione Bruto diventò in qualche modo il simbolo. Onorato e venerato come una vera e propria "idole patriotique", Bruto invase tutti i campi del vivere civile: non solo la letteratura, come ha messo in luce un recente convegno da me organizzato (Bruto il Maggiore nella letteratura francese e dintorni, Verona, 3-5 maggio 2001), ma anche le arti ( la pittura e la scultura sopratutto), la storia, l'eloquenza, fino all'onomastica e alla toponomastica. Qualcosa è stato fatto in proposito, ma molto resta ancora da fare per ricostruire i modi di questa straordinaria fortuna e le ragioni, culturali, ideologiche e politiche, che l'hanno determinata; così come quelle della sua improvvisa, e quasi totale scomparsa dall'orizzonte del dopo-rivoluzione. Le indagini da compiere per ricostruire le varie fasi della fortuna e poi della comparsa di questa figura che della Rivoluzione francese appare una vera e propria cartina di tornasole, saranno lunghe e laboriose, in quanto si dovranno scandagliare campi e fonti molto varie e diverse, non sempre facili da individuare e da trovare (per cui sarà necessario percorre in lungo ed in largo biblioteche ed archivi, non solo parigini), ma credo che il risuktato sarà importante, e neriti la fatica, in quanto consentirà non solo di ricostruire la "fortuna" di questa straordinaria figura, ma anche di capire alcuni degli atteggiamenti più significativi e non sempre lineari che di quella Rivoluzione furono tra i protagonisti. La ricerca sarà per sua natura multidisciplinare, in quanto dovrà toccare e tener conto dei più diversi ambiti in cui la figura di bruto il maggiore ebbe modo di esplicarsi.