L’inglese neozelandese è una lingua il cui lessico risale all’inglese britannico e all’irlandese; non a caso, le sue somiglianze con l’inglese australiano sono riconducibili allo sviluppo parallelo delle due varietà, parimenti influenzate da dialetti inglesi, scozzesi e irlandesi. Ulteriori e fondamentali apporti lessicali provengono dalla lingua maori, che ha conferito a questa varietà dell’inglese non solo caratteri distintivi, ma una assoluta unicità nel panorama globale. Tale processo di acquisizione lessicale, che ha avuto inizio con l’invasione e occupazione colonialista (fine del diciottesimo secolo), è aumentato progressivamente, raggiungendo il suo apice negli anni Ottanta del ventesimo secolo. Più recentemente, quale conseguenza di consistenti flussi migratori, il lessico neozelandese si è arricchito di nuovi termini provenienti da altre lingue polinesiane e in particolare dal samoano. Alla luce di questo panorama linguistico complesso ed in costante evoluzione, questa ricerca si propone di esplorare il lessico neozelandese in relazione a tre fenomeni specifici: a) prestiti lessicali dalla lingua maori, b) neozelandismi, c) metafore culturali. Per quanto concerne la metodologia d’analisi, nella ricerca saranno utilizzati corpora già esistenti, quali il Wellington Corpus of Written English (WWC) e il Wellington Corpus of Spoken English (WSC), unitamente ad altri corpora, creati con materiali provenienti da riviste neozelandesi ad ampia distribuzione (The New Zealand Herald, The Dominion Post, The Press). Non sarà peraltro trascurato l’ambito del discorso letterario, con il possibile utilizzo di racconti e romanzi di autori maori quali materiali di indagine