La XIIIe Journée de la Francophonie
dal titolo
Identité en héritage, identité en partage si propone di indagare le diverse modalità di scrittura dell’identità ebraica del dopo-Shoah, nel quadro della letteratura francese e delle letterature
francofone contemporanee. Questo tema, già affrontato all’Università di Verona nel corso del seminario
Les Alphabets de la Shoah (2014-2021), è di grande importanza non soltanto da un punto di vista letterario
e linguistico, ma anche storico e socio-culturale. La tragedia dei campi di concentramento costituisce un patrimonio problematico, di cui le nuove generazioni non possono che scoprirsi “eredi senza testamento”.
« Personne ne témoigne pour le témoin », scriveva Paul Celan in
Aschenglorie, affermando, come Primo Levi, che il solo vero testimone dell’Olocausto è il
sommerso, l’
englouti, colui che è morto a Auschwitz senza poter raccontare la propria esperienza di dolore. Eppure, di fronte alla scomparsa degli ultimi sopravvissuti, la scrittura si rinnova e si fa depositaria della Storia, interrogando il passato attraverso modalità discorsive ed immagini sempre nuove, atte a colmare il vuoto di memoria e di trasmissione che affligge il nostro presente. Sono soprattutto le voci di giovani autori che cercano di ricostruire, attraverso l’immaginazione e rinnovati artifici letterari, un ponte col passato, facendo sentire, come Telemaco, la loro volontà di ricevere, custodire e trasmettere la memoria della Shoah. Tra loro, Colombe Schneck, che nel corso della
Giornata della
Francofonia presenterà il suo romanzo
La Réparation (2012), ripercorrendo la storia della sua famiglia di origini Lituane e di tutta una comunità di cui non è rimasta più traccia. L’eredità dei
latecomers, dei
venus d’après è problematica e dolorosa. Il solo modo di riappropriarsi del passato familiare è di filtrarlo, di “passarlo al setaccio”, di decantarlo attraverso la scrittura. Nel corso della
Giornata di Studi, il tema della difficile trasmissione della memoria della Shoah verrà dunque approfondito sotto molteplici angolazioni, analizzando anche opere di testimoni indiretti, come Georges Perec, e di « écrivains impliqués », come Marie Ndiaye,
che si propongono di esplorare questo passato, pur senza esserne direttamente coinvolti per il loro vissuto familiare.
La
Giornata della
Francofonia, organizzata da tutti i docenti di Lingua e Letteratura francese, in collaborazione con l’Alliance Française e l’Association Universitaire Francophone, è ormai arrivata alla sua tredicesima edizione. Riunendo una comunità di docenti, giovani ricercatori, dottorandi e studenti, essa costituisce un’occasione molto importante di ricerca e di formazione. Oltre a rappresentare un appuntamento rilevante nel panorama delle varie attività dell’ateneo veronese, essa arricchisce la vita culturale della città, coniugando l’alta qualità scientifica e didattica con la partecipazione di un pubblico più vasto.
Si inserisce nel quadro delle iniziative del seminario dottorale L' Alphabet de la Shoah. Memoria e narrazione (https://www.dlls.univr.it/?ent=iniziativa&id=9085), e si svolgerà in videoconferenza, su zoom, il 27 aprile 2021.
Per il link di collegamento mailto: francesca.dainese@univr.it.