L'arte ecfrastica di Wilhelm Heinse alla luce del pensiero di Aby Warburg

Data inizio
1 gennaio 2005
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Kofler Peter Erwin

Il progetto intende mettere a confronto i testi di Wilhelm Heinse (1746-1803) e Aby M. Warburg (1866-1929). Heinse, soprattutto sulla base del lascito recentemente pubblicato, emerge come uno dei maggiori protagonisti del classicismo europeo, come erede e antagonista di Johann Joachim Winckelmann; Warburg, ebreo d’origine, amburghese di nascita e fiorentino di adozione, viene accostato per genialità intuitiva ad Albert Einstein e Sigmund Freud. Molti e significativi sono i tratti che accomunano questi due originalissimi scrittori e studiosi: la passione per l’antichità e il rinascimento italiano, la curiosità enciclopedica, l’approccio interdisciplinare, la riflessione sul rapporto fra arte e vita, la straordinaria capacità descrittiva nonché l’affinità con il pensiero di Nietzsche, di cui Heinse è anticipatore e Warburg il lettore critico.
Per lo storico della cultura Aby Warburg le opere d’arte testimoniano della capacità dell’uomo di creare una distanza tra sè e il suo ambiente. In questa distanza le reazioni fobiche si trasformano nella gestualità codificata delle Pathosformeln, temi e gesti ricorrenti nella storia dell’arte universale. Lo „spazio per il pensiero“ (Denkraum) offerto dall’opera d’arte è delimitato dai poli dell’osservazione serena e dell’identificazione orgiastica. In un movimento che coinvolge l’artista, l’osservatore, il critico dell’arte in quanto descrittore e il lettore di testi ecfrastici, il pensiero oscilla continuamente tra mito e logos, pathos ed ethos, estasi e Sophrosyne.
Nell’arte descrittiva di Wilhelm Heinse questi poli sono rappresentati dalle figure di Pigmalione e di Tantalo. L’estasi ermeneutica, nella quale, attraverso un’ideale fusione tra osservatore e opera d’arte, quest’ultima rivela la propria verità, realizza la sua funzione memorativa attraverso il richiamo del piacere (Genuss) vissuto, mentre il riconoscimento del carattere effimero dell’esperienza estatica in cui l’arte si trasforma in vita si attua nel segno tragico e malinconico di Tantalo.
Il moto pendolare tra i due miti si presenta quindi come equivalente della dinamica costitutiva del Denkraum warburghiano in quanto conquista della ragione costantemente insidiata dall’antichità demoniaca, contribuendo a sua volta a chiarirne ulteriormente le leggi interne.

Partecipanti al progetto

Peter Erwin Kofler
Professore associato
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Letterature tedesca e austriaca
Germanic Cultural Studies and Mentalities
Letterature tedesca e austriaca
German literature: Individual authors or works
Pubblicazioni
Titolo Autori Anno
- Die Hölle des Dante Alighieri von Christian Joseph Jagemann. Die erste metrische Inferno-Übersetzung in Deutschland Peter Kofler 2004
Im Lautschatten der Sprache das Schweigen der Schrift. Rhetorisch-kommunikations-theoretische Überlegungen zu „Eine kaiserliche Botschaft“ Kofler, Peter Erwin 2004
Sprachunterricht im klassischen Weimar Kofler, Peter Erwin 2004
“Die Erde hört nicht auf zu beben, und das Sismometer verkündiget es jedesmal.„ Das Erdbeben in Sizilien und Kalabrien von 1783 im Teutschen Merkur Kofler, Peter Erwin 2003
- Lektüre als optische Wanderung durch den Text: Reisebeschreibungen und Reisebilder Peter Kofler 2002
Voltaire in Germania: Il Brutus di Johann Friedrich Leonhardt Menzel. Kofler, Peter Erwin 2002
„Der Schwierige“ von Hugo von Hofmannsthal: Die Geburt der Komödie aus der Peter Kofler 2001
Die Anekdote im Roman bei Theodor Fontane: Schach von Wuthenow, Graf Petöfy, Frau Jenny Treibel Kofler, Peter Erwin 2001

Allegati

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Attività

Strutture

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