Translation in Performance

Data inizio
1 gennaio 2010
Durata (mesi) 
48
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Ambrosi Paola , Bigliazzi Silvia , Kofler Peter Erwin

Secondo la famosa definizione di Roland Barthes, il teatro è una “specie di macchina cibernetica” che mette lo spettatore di fronte ad una polifonia di codici simultanei e successivi, analoghi e digitali. Questo carattere multimediale trasforma la messa in scena di un testo teatrale in “un atto semantico di straordinaria densità”. La sua teatralità consiste per Erika Fischer-Lichte non tanto nell’interpretazione quanto piuttosto nella presentazione del corpo come segno. Rivolgendo lo sguardo ad esso, gli spettatori sono portati ad intendere la propria cultura come produttrice di simboli. La scena trasforma tutto in azione. Le azioni non vengono soltanto eseguite, ma anche commentate. Soprattutto però, a teatro sono le parole stesse a trasformarsi in azione.
Negli anni sessanta del Novecento il passaggio dall’”opera” all’”evento” ha contribuito in modo decisivo al superamento degli approcci squisitamente ermeneutici e semiotici attraverso una “estetica della performatività” (Fischer-Lichte). Questo performative turn si basa essenzialmente su un concetto di rappresentazione in cui si annullano i confini tra significante e significato, tra soggetto e oggetto, tra autore/regista/attore e spettatore e in cui tutti i soggetti coinvolti sono esposti a trasformazioni di vario tipo. Causa e oggetto di tali trasformazioni è anche chi traduce per il teatro, dato che la sua attività non mira al lettore, ma allo spettatore. La “traduzione teatrale giunge allo spettatore attraverso una serie di mediazioni, quella della traduzione e quella della messa in scena di questa traduzione, che a sua volta si trasforma in evento estetico.” (Greiner/Jenkins) Nella “co-presenza fisica di attori e spettatori” (Fischer-Lichte) è inserito anche il traduttore, la cui azione mira alla produzione di una “messa in scena silente” (Kowzan e Bassnett-Mc-Guire) o “implicita” (Turk e Höfele). Attraverso l’analisi di messe in scena di opere teatrali tradotte si vuole riflettere sul ruolo e sulla funzione del traduttore teatrale all’interno del fluttuante intreccio fra attori e codici che contraddistingue la performance. Piuttosto che agli aspetti linguistici e testuali, l’attenzione è rivolta a quelli cibernetici, interculturali, sociologici, di genere, formali (verso/prosa) nonché al rapporto tra testo principale e didascalie, aspetti decisivi per l’idoneità scenica di una traduzione e quindi per la “cultural relocation” (Upton) di una rappresentazione teatrale.
Somma prevista per missioni del prof. Peter Kofler: 1000€.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Paola Ambrosi
Silvia Bigliazzi
Professore ordinario
Peter Erwin Kofler
Professore associato
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Letteratura inglese e letterature anglofone
ARTS
Letterature tedesca e austriaca
Germanic Cultural Studies and Mentalities
Letterature tedesca e austriaca
German literature: Individual authors or works
Letteratura inglese e letterature anglofone
Literature (General): Comparative literature  (DFLL)
Letteratura inglese e letterature anglofone
Literature (General): Comparative literature  (DLLS)
Letteratura inglese e letterature anglofone
Shakespeare

Attività

Strutture

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