Il 10 aprile ha compiuto 80 anni uno dei massimi rappresentanti della letteratura italiana contemporanea, Claudio Magris.
Sensibile ed erudito esegeta della cultura mitteleuropea (e non solo) nella sua opera critica, virtuoso e partecipe creatore di mondi in bilico tra la realtà e la finzione, Magris incarna quella identità “di confine” in cui la contemporaneità non può non rispecchiarsi, e che trova nella città di Trieste il suo centro prediletto.
Magris festeggia gli 80 anni regalandosi (e regalandoci) una piccola collezione di cinque racconti (Tempo curvo a Krems, Garzanti), che sintetizza nella maniera più acuta e delicata la sua personalissima poetica del personaggio.
Al centro delle sue opere narrative, infatti, sono state da sempre costellazioni di personaggi: personaggi nidificati, ramificati e rizomatici, ma sempre densi, profondi e a tutto tondo, uomini e donne in cui la sua anima di scrittore si rispecchia e in cui i nostri percorsi di lettori si immergono e disciolgono. Donne e uomini, soprattutto, in cui il nostro essere umani, nella sua più squisita e radicata naturalità, si ritrova.
Magris era stato ospite dell’Università di Verona nel novembre 2015, per la presentazione della monografia di Simone Rebora a lui dedicata (Claudio Magris, Cadmo). Nell’odierno coro di auguri e celebrazioni, anche il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere offre qui il proprio omaggio.