Il 'poema extenso' nel Novecento ispano-americano

Data inizio
14 luglio 2005
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Grana Maria

Il lavoro condotto sulla base della proposta di ricerca del 29 marzo 2004 su “Il `poema extenso’ nel Novecento Ispano-americano” ha permesso di costituire un corpus di opere che si estende all’intera America Latina e di svolgere una serie di riflessioni su questa forma poetica, sfociate nel
le pubblicazioni indicate nella produzione scientifica e in alcuni lavori in corso di stampa: gli articoli “Hospital Británico de H. Viel Temperley: la reunión de los bloques erráticos” di María Cecilia Graña e “ `Si un mismo río riega todo lo viviente […]’. Piedra de Sol, poema de confluencias” di Francesco Fava, che appariranno all’interno del volume “La suma que es el todo y que no cesa”. El poema largo en la modernidad hispanoamericana, curato da M. C. Graña per la casa editrice argentina Beatriz Viterbo. Si segnala inoltre l’organizzazione del seminario per il Dottorato di Ricerca in “Letterature e Scienze della Letteratura”, tenutosi nel giugno 2004, dal titolo “Il `poema largo’ nelle letterature moderne” e la relazione intitolata “Viel Temperley y `lo que queda’ ” presentata da M. C. Graña a Jornadas andinas de literatura (Universidad de San Marcos, Lima 2004) e attualmente in corso di stampa. Infine, la traduzione da parte di Francesco Fava dei due poemetti Moradas de los mayores di Rosalba Campra e Los Temblores de la Memoria di Felipe Guerriero in occasione della pubblica lettura tenutasi a Roma nel maggio 2004 all’interno del convegno internazionale “Gli aztechi oggi. Grandezza e vitalità di una civiltà messicana” organizzato dall’Instituto Italo Latinoamericano (gli atti del convegno, che conterranno la versione bilingue dei due poemi, sono attualmente in corso di pubblicazione a cura del prof. Alessandro Lupo).

Nel corso di questa ricerca, si è potuto constatare un particolare radicamento della forma del “poema largo” in Messico, a partire dalla generazione poetica de Los Contemporáneos. Si intende quindi estendere ad altri dodici mesi il lavoro avviato, proponendosi nel corso di quest’anno di approfondire lo studio dell’opera degli esponenti di tale generazione. L’obiettivo sarà mettere in relazione Los Contemporáneos e i loro epigoni con la concreta appartenenza storica e geografica, adottando inoltre un approccio comparatistico che permetta di evidenziare i rapporti con la coeva produzione europea, specificamente con la “Generación del ’27” spagnola e la poesia francese. Testi come Espacio di Juan Ramón Jiménez e Le cimitière marine di Paul Valéry condividono con Muerte sin fin di Gorostiza o con la più tardiva Anagnórisis di Tomás Segovia una riflessione intorno al concetto di essenza poetica, tema centrale anche nei poemi di altri Contemporáneos messicani, quali Gilberto Owen e Jorge Cuesta.
La poesia concepita innanzitutto come strumento di conoscenza porta gli autori citati alla redazione di poemi d’impianto filosofico, nei quali la riflessione sul linguaggio si coniuga a quella metafisica: il tempo, la morte, la coscienza e il destino individuale appaiono come i temi privilegiati.
Lo studio sistematico del lessico, dei procedimenti retorici, della concezione del tempo e dello spazio presente nei vari poemi, permetterà di evidenziare i motivi ricorrenti, le costanti espressive e ideologiche degli autori che compongono la generazione de Los Contemporáneos. Quest’indagine porterà probabilmente a cogliere come la preoccupazione metafisica non conduca gli autori citati a una poesia di carattere esclusivamente astratto, secondo i canoni della poesia pura, bensì si risolva spesso in una assorta e faticosa rielaborazione intorno al senso dell’identità nazionale messicana. I temi peculiari della riflessione poetica novecentesca si declinano infatti in termini fortemente connotati in relazione alle specificità storiche, culturali e antropologiche della realtà messicana (dall’eredità coloniale e barocca a quella delle culture precolombiane e all’eco delle contraddizioni della fase post-rivoluzionaria). La ricerca di una scrittura poetica della modernità si manifesta, presso i Contemporáneos, in una originale dialettica tra tradizione e innovazione, ed è espressa in forme sospese tra la rivelazione e l’ermetismo. Il gruppo di poeti che formano questa generazione si delinea come una versione moderata e riflessiva di avanguardia, che alla verve sovvertitrice, ludica, relativista, predilige l’ostinata ricerca di un senso capace di resistere alle spinte centrifughe della modernità. Il “poema largo” diventa quindi per questi autori il contenitore ideale in cui tentare una rappresentazione complessiva del reale, e del rapporto che l’io poetico intrattiene con esso.

La ricerca si soffermerà sul seguente corpus:
- Muerte sin fin di José Gorostiza
- Canto a un dios mineral di Jorge Cuesta
- Sinbad el Varado di Gilberto Owen
- Babel di Enrique González Martínez
- Esquemas para una oda tropical di Carlos Pellicer
- Blanco di Octavio Paz
- Anagnórisis di Tomás Segovia
- Algo sobre la muerte del mayor Sabines di Jaime Sabines

L’esame del corpus consentirà poi di procedere all’analisi e alla traduzione per la sua diffusione italiana di uno specifico poema. Oltre alla pubblicazione di articoli, ci si propone infine di organizzare presso l’Università di Verona una giornata di studi relativi all’opera de Los Contemporáneos.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Francesco Fava
Maria Grana
Incaricato alla ricerca

Attività

Strutture

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