Cervantes, che visse in Italia tra il 1569 e il 1575, conobbe la discussione sul romanzo cavalleresco e sull’Orlando Furioso di Ariosto che si era sviluppata in Italia a partire dalla riscoperta della Poetica di Aristotele, discussione che, attraverso trattazioni importanti come il Discorso intorno al comporre dei romanzi di Giraldi Cinzio (1554), arrivò a culminare nell’opera poetica e trattatistica di Torquato Tasso: la Gerusalemme liberata (1581), i Discorsi dell’arte poetica (1587) e i Discorsi del poema eroico (1590). Nel Don Quijote emergono molte tracce della consapevolezza di Cervantes su quella discussione, che ebbe un ruolo cruciale nella formazione del suo pensiero e della sua pratica letteraria. La ricerca si propone di approfondire aspetti finora trascurati dall’indagine degli ispanisti: da un lato le fonti possibili per una riflessione sul lato comico, ironico e burlesco della finzione letteraria, così centrali in Cervantes; dall’altro il possibile rapporto con fonti finora poco esplorate sul romanzo, come il dialogo di Giuseppe Malatesta, Della nuoua poesia ouero delle difese del Furioso, In Verona per Sebastiano dalle Donne, 1589.
Spesa prevista 1.500 euro