Sullo sfondo di vicende storiche ben conosciute come la splendida fioritura del regno nasride a Granada e la Reconquista, trasformate in miti letterari veri e propri, il progetto di ricerca intende individuare ed analizzare, in prospettiva diacronica, la specifica drammaturgia delle comedias de moros y cristianos, composte da Lope de Vega nell’arco di venticinque anni (1588-1613), mettendone in luce la variegata orchestrazione di temi e motivi, all’interno di una prassi teatrale in via di definizione e poi di consolidamento, e le potenzialità spettacolari, nonché le controverse strategie di assimilazione della civiltà araba, dell’esotismo “endogeno”, in un’epoca di accentuata conflittualità etnico-religiosa. Un secondo percorso di ricerca intende studiare i meccanismi compositivi del genere teatrale della jácara, spesso ibridati con quelli dell’entremés e del baile, rivolgendo particolare attenzione alla dinamiche psico-affettive che insorgono nel pubblico di fronte alla spettacolarizzazione della pena di morte e della tortura, inflitte a criminali e delinquenti. In una prospettiva intertestuale, lo studio si concentrerà sulla produzione di autori della seconda metà del Seicento (Moreto, Suárez de Deza, Avellaneda).