Il progetto di ricerca già proposto con pari titolo nel 2004 e di durata biennale richiede un ulteriore anno di ricerca dato che la messe di testi consultati ha richiesto più tempo del previsto. Si sono infatti accreditati in modo assai convincente nuove prospettive e nuovi punti di vista nell'analisi del viaggio, delle sue motivazioni, delle sue implicazioni e dei suoi esiti narrativi nel corpus del romanzo picaresco. Ne consegue che la realizzazione di una catalogazione e di una tassonomia esauriente delle tipologie del viaggio del picaro risulta assai più complicata rispetto alle previsioni. L'analisi, inoltre, si è progressivamente estesa anche agli autori che hanno occasionalmente visitato o coltivato la picaresca, come Cervantes in alcune delle sue Novelas ejemplares o Quevedo nel Buscón. Per tali motivi si rende necessario un ulteriore anno di ricerca.
Riproduco per conoscenza la descrizione del progetto progetto presentata l'anno scorso:
Esperienza tra le più interessanti della letteratura spagnola e europea in generale, il genere picaresco ha suscitato l'interesse degli studiosi per le sue molteplici chiavi di lettura e i molteplici piani di codificazione e decodificazione.I tratti connotativi della scrittura di genere picaresco (autobiografia, narrazione a ritroso, protagonisti marginali rispetto ai modelli culturali dominanti e via dicendo)sono stati ben esplorati nei loro meccanismi, dal proto-pícaro Lázaro, protagonista del Lazarillo de Tormes all'epigono Estebanillo González, protagonista del romanzo omonimo. Uno degli aspetti meno studiati del genere picaresco è la relazione tra i vari protagonisti dei romanzi (Lázaro, Guzmán de Alfarache, la pícara Justina, Marcos de Obregón e via dicendo) e il territorio nel quale agiscono, che, dalla circoscritta geografia della Castiglia di Lázaro si dilata sino alla Lituania e alla Polonia nella avventure dell'intraprendente e scaltro Estebanillo. La geografia del pícaro è ricca di allusioni e di riferimenti. La Spagna imperiale fonda il suo potere sulla navigazione, ma paradossalmente è un'epoca di timori, di inquietudini, di avversione verso l'avventura e il viaggio stesso, soprattutto per mare. L'unico che si ribella, o pare ribellarsi, al complesso edificio ideologico che permette forse solo all'anima di ascendere, è il pícaro, che si sottrae alle classificazione e alla gabbie delle convenzioni, rappresentate dall'honor, dall'honra e dalla limpieza de sangre, e viaggia nella vita come nello spazio, in un cronotipo individuale.La definizione della geografia del pícaro consentirà di ricostruire un momento e un pezzo importante della storia letteraria della Spagna dei secoli d'oro.