L'argomento che si propone per la ricerca è legato allo studio dell'opera di Vil'gel'm Karlovich KJUCHEL'BEKER (1797-1846), poeta russo, contemporaneo e amico di Pukin, decabrista, teorico originale e controcorrente nell'ambito delle dispute sulla lingua e sui generi letterari del primo quarto del secolo XIX. Figura per molti versi dimenticata e sottovalutata, Kjuchel'beker rivela all'analisi numerosi spunti di grande interesse per lo studio della storia della letteratura russa e della lingua letteraria russa nella loro fase di più rapido sviluppo. A prescindere dal giudizio, spesso negativo, sulla qualità della maggior parte delle sue opere letterarie, richiama l'attenzione il loro valore squisitamente sperimentale, oggetto perciò di riflessione per i contemporanei, in primis per Pukin, e la vis polemica con cui Kjuchel'beker interviene nei dibattiti linguistico-letterari, dei quali alla metà degli anni '20 è forse il principale trascinatore: le dispute sul romanticismo, di cui Kjuchel'beker è uno dei primi e più genuini assertori, quelle sui generi letterari, quelle sullo stile e sulla lingua, che Kjuchel'beker affronta dal punto di vista meno popolare, il punto di vista degli "arcaisti", fanno di lui un originale, anche se non sempre felice, sperimentatore di nuove vie di sviluppo artistico. Proprio l'esclusività della sua posizione all'interno degli schieramenti dell'epoca risalta in misura ancora maggiore dopo il 1825, anno della rivolta decabrista che sfocia per Kjuchel'beker nella prigionia e in seguito nell'esilio in Siberia: isolato per sempre dal mondo culturale e dalla società, Kjuchel'beker prosegue nella sua personale ricerca letteraria battendo piste parallele a quelle lungo cui si evolve la letteratura russa, portando avanti tendenze che essa aveva accantonato e offrendo perciò, in qualche misura, un esempio di ciò che la letteratura russa avrebbe potuto diventare sviluppandosi in un senso diverso da quello risultato vincente. La sua opera diviene inoltre più profonda, accogliendo riflessioni di carattere filosofico e religioso che ne accrescono il valore intrinseco.
Dell'opera letteraria di Kjuchel'beker, di abbastanza ampie proporzioni, la ricerca si prefigura di analizzare prevalentemente i componimenti in versi, ovvero poesie di varie forme ed epoche, poemi, drammi. Quantitativamente, l'opera in versi è nettamente prevalente rispetto alla prosa.
Su V.K.Kjuchel'beker non esistono alla stadio attuale monografie; la vita e l'opera sono state studiate autorevolmente da Ju. Tynjanov, a cui è dovuta la riscoperta del personaggio, negli anni '20-'40 del Novecento. Ma all'ingente studio di Tynjanov, reso incompiuto e frammentario dalle circostanze, hanno fatto seguito solo saggi episodici, raramente di valore, e la pubblicazione non sistematica di materiali inediti (tuttora parte dell'opera letteraria e critica di Kjuchel'beker rimane inedita); la critica sovietica ha concentrato il suo interesse esclusivamente sulla partecipazione dello scrittore al moto decabrista, mentre solo in epoca recente sono apparsi segni di attenzione verso i molteplici aspetti della personalità di Kjuchel'beker. Di conseguenza, la letteratura critica su Kjuchel'beker, sulla sua opera e sugli influssi e rapporti che essa ha avuto all'interno della letteratura russa, rimane tuttora esigua e insufficiente.