Continua il lavoro in vista della pubblicazione dei materiali relativi al «Progetto Mambrino», una ricerca già in corso da tempo, che si è avvalsa del contributo di laureandi e dottorandi della Facoltà (sono state dirette 14 tesi quadriennali, V.O.).
E’ prevista la pubblicazione del Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallereschi spagnoli. Il corpus studiato comprende un gran numero di romanzi in prosa, esito di traduzione o imitazione di libros de caballerías castigliani, pubblicati a Venezia attorno alla metà del XVI secolo su iniziativa di editori (Tramezzino, Giglio) e poligrafi (Pietro Lauro, Mambrino Roseo da Fabriano) i quali, stimolati dalla crescita del mercato editoriale, dalla traduzione-adattamento passarono presto all’invenzione di pagine proprie, a volte con discreti spunti di originalità.
Per ora sono in corso di elaborazione i primi due volumi, che dovrebbero vedere la luce entro il 2007. Comprenderanno i materiali relativi alle Aggiunte italiane al ciclo di Amadis di Gaula. In proposito è stato preso contatto con il prof. Amedeo Quondam dell’università di Roma, presidente del Centro Studi Europa delle Corti, in vista della pubblicazione del Repertorio nella collana «Biblioteca del Cinquecento» (editore Bulzoni, Roma).
Per ogni romanzo preso in esame, i materiali che andiamo a pubblicare consistono in un riassunto dell’argomento, un indice dei nomi (personaggi, luoghi e avventure salienti) e un indice tematico (repertorio ragionato di motivi), sul modello delle guide spagnole ai libri di cavalleria pubblicate dal Centro de Estudios Cervantinos di Alcalá de Henares. Ai materiali sarà anteposta un’introduzione generale riguardante i seguenti argomenti:
1. I libros de caballerias spagnoli;
2. Il ruolo degli editori veneziani. La tipografia Tramezzino;
3. I dedicatari. Il rapporto con la corte di Ferrara;
4. Mambrino Roseo da Fabriano;
5. Il romanzo cavalleresco spagnolo in Italia.
6. Gli esiti in Europa.
In seguito la ricerca proseguirà con l’esplorazione delle «aggiunte» al ciclo del Palmerín e con l’analisi delle traduzioni di questi cicli e di altri romanzi sciolti. E già in corso di stesura una tesi sulla prima di queste continuazioni, il Libro di Flortir (Venezia 1554).
Per il Centro de Estudios cervantinos di Alcalá de Henares, collana “Libros de Rocinante”, sto curando l’edizione del Leandro el Bel (Toledo 1563) e redigendone la Guía de lectura.
Stefano Neri sta inoltre curando l’edizione del Caballero de la Cruz-Lepolemo (Valencia 1521) e ha già concluso la redazione della corrispondente Guía de lectura (in bozze).
Ha inoltre redatto un contributo per il volume 30 dei Quaderni di Lingue e Letterature in corso di stampa: Le due edizioni del Leandro el Bel alla luce di un nuovo esemplare.