Il progetto interdisciplinare intende indagare i molteplici rapporti tra gli sviluppi musicali (Wagnerismo, Atonalità, Dodecafonia, musica della Nuova Oggettività: Schönberg – Alban Berg – Hindemith – Kurt Weill etc.) e la letteratura tedesca nell’epoca della “Klassische Moderne”. L’arco temporale vagliato comprende i decenni tra le due guerre; vengono presi in considerazione testi di autori come Georg Büchner, Franz Wedekind, Thomas e Klaus Mann, Robert Musil, Bertolt Brecht, Franz Werfel, Hermann Hesse; ma anche liriche di Richard Dehmel, Gottfried Benn, Bertolt Brecht e Nelly Sachs.
Un aspetto importante del seminario riguarda la riflessione teorica sulla musica post-romantica (Nietzsche, Adorno, Kristeva, Th. Mann). Il significato del rapporto tra musica e letteratura va ben oltre la mera descrizione di aspetti tematici e contenutistici e mette invece a confronto i principi e le tecniche musicali con quelli della costruzione e composizione letteraria. Anche la critica recente ha infatti sottolineato con grande acume la compenetrazione di tecniche compositive musicali e letterarie. (Cfr. Andreas Sichelstiel, Musikalische Kompositionstechniken in der Literatur, 2004). L’obiettivo principale del seminario sarà creare modelli interpretativi concreti in grado di mettere in evidenza non solo una vaga “illuminazione reciproca delle arti” (“wechselseitige Erhellung der Kuenste”) (O. Walzel), ma anche un’interazione semiotica, riscontrabile sia sul piano della costruzione che nelle microstrutture e cellule del testo letterario.
Sulla ricezione del Wagnerismo si veda la saggistica di Th. Mann nonché Alain Badiou, Fünf Lektionen zum “Fall Wagner”, 2012. Tra la letteratura critica sull’intermedialità si ricordano gli studi di Steven Paul Scher, Peter V. Zima, Albert Gier e Werner Wolf.
E' in preventivo la spesa di 2.500€ per il seminario e 1.000€ per missioni.
