Bruto il Maggiore nella Rivoluzione francese

Data inizio
1 agosto 2004
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Lingue e Letterature Straniere
Responsabili (o referenti locali)
Piva Franco

La figura di Bruto il Maggiore, il console che per salvare la neonata repubblica romana, mise a morte i suoi stessi figli, rei di aver partecipato al complotto ordito per far ritornare sul trono Tarquinio il Superbo, godette al tempo della Rivoluzione di una straordinaria, e per certi versi inspiegabile, fortuna, al punto che di quella rivoluzione diventò in qualche modo il simbolo. Onorato e venerato come una vera e propria “idole patriotique”, Bruto invase tutti i campi del vivere civile: non solo la letteratura, come ha messo in luce un recente convegno da me organizzato (Bruto il Maggiore nella letteratura francese e dintorni, Verona, 3-5 maggio 2001), ma anche le arti (la pittura e la scultura soprattutto), la storia, l’eloquenza, fino all’onomastica e alla toponomastica. Qualcosa è stato fatto, ma molto resta ancora da fare per ricostruire questa eccezionale fortuna e per scoprire le ragioni, culturali, ideologiche e politiche, che l’hanno determinata, così come quelle della sua improvvisa scomparsa dall’orizzonte del dopo-rivoluzione. Le indagini da compiere per raccogliere le diverse testimonianze e per ricostruire le varie fasi della fortuna (e poi della scomparsa) di questa figura che della Rivoluzione francese appare come una vera e propria cartina di tornasole, saranno lunghe e per la loro stessa natura non agevoli, ma credo che la fatica che esse comporteranno, sarà ripagata in quanto permetteranno di capire alcuni degli atteggiamenti più significativi, e non sempre lineari, di coloro che di quella Rivoluzione furono tra i protagonisti. Descrizione degli obiettivi del progetto di ricerca:
In un primo momento raccogliere il maggior numero possibile di testimonianze della presenza di Bruto il Maggiore nella letteratura (il teatro prima di tutto, anche la poesia), nell’arte (pittura, scultura, arte popolare), nella storia, nell’eloquenza rivoluzionaria e antirivoluzionaria, nell’onomastica e nella toponomastica, ecc.
In un secondo momento studiare queste testimonianze da inserire nel contesto culturale, ideologico e politico dell’epoca, anche attraverso il confronto con altre figure storiche simili (Bruto il Minore e Guglielmo Tell, per esempio) al fine di capire meglio la specificità di Bruto il Maggiore e le ragioni profonde della sua straordinaria fortuna.
Infine mettere in ordine le testimonianze in modo da ricostruire le varie fasi di questa improvvisa e straordinaria fortuna, ma anche le ragioni che ne causarono la repentina scomparsa.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Franco Piva
Professore emerito

Attività

Strutture

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